tanti e diversi, ma alcuni dirompenti e fondamentali.
Nel 1999 con il dott. Bidese che consultammo per piantare sul nostro terreno agricolo condotto a seminativi, un bosco. Bosco di circa 7,5 ha piantando nell’ottobre del 2001 circa 7000 piantine di un anno. Il progetto prevedeva alberi di pianura, autoctoni e quindi ecco le farnie provenienti dal bosco di Altavilla e del Montello, poi aceri, frassini, olmi, salici, ontani, carpini… e piante di accompagnamento quali biancospino, viburno, frangola, ligustro, meli e peri selvatici, sorbo, prugnolo, e .. tanti altri.
Bosco piantato in modo gentile, lasciando ampie radure al suo interno, onde sinuose di rami e tronchi, bosco che ci ha ripagato mostrandoci oggi la sua eleganza e permettendoci di godere della sua bellezza spettacolare.
Nel 2003 l’incontro con il dott. Luciano Dal Sasso che ci spiega e ci introduce nel mondo del biologico, ma non tanto il biologico in sé ma un aspetto strettamente collegato, quale l’amore per la terra, il rispetto per le forme viventi e di più, il rispetto per la “natura”, madre terra, generosa, che anno dopo anno regala, si dona, senza fine.
E’ questo aspetto della terra, la generosità, che mi ha molto colpito e che mi commuove ancor oggi quando, passeggiando in campo, vedo crescere, germogliare e fruttificare ogni pianta che semino. Da qui nasce la voglia di condurre in questo modo questo fondo, restituendo alla terra quello che è suo, prendendo i suoi frutti, ma senza fretta, senza volerla sfruttare, sfruttando invece la nostra intelligenza per mettere in atto quelle che si chiamano le buone pratiche colturali, che permettono, nel rispetto di tutti, un buon equilibrio.